LE ORIGINI
Siamo nel biennio 93-94, ma la "2.24v", così come tante sue cuginette in versioni ( coupè - spider - berlina ), derivano in tutto e per tutto da un modello nato alla fine del lontano 1981, ovvero la "Biturbo". Il nome deriva dalla sua esclusività tecnica, ossia due turbocompressori atti alla sovralimentazione del V6 di origine Citroen in una cilindrata, iniziale, di appena 2 litri.
Una brillante idea della cura De Tomaso, quella di offrire una modernissima compatta berlina e coupè capace di prestazioni da gran turismo, dalla esclusiva eleganza e dulcis in fundo, dal prezzo accessibile.
EMOZIONI SENZA TEMPO
La "2.24v" è l'ultima diretta discendente della famosa (per svariati motivi) "Biturbo".
In versione "Euro1" avrà vita solo per un anno e mezzo, ma nonostante la linea e l'insieme generale siano ancora pari pari quelli del 1981, la vettura presenta una eleganza e una sportività difficile da ritrovare nella concorrenza mondiale.
In soli 417 centimetri la raffinata compatta del Tridente sa coniugare prestazioni superlative, specie in fase di accelerazione grazie ai suoi 6,1 secondi per raggiungere i 100 Km/h partendo da fermi, con una ricercatezza d'interni che definire lussuosi non porta giustizia.
Pelle italiana pregiata che riveste sedili, plancia e fianchetti porta, radica a profusione e strumentazione ricca oltre che completa.
Il nome identifica le caratteristiche della vettura, ovvero, "2.24v" composto da:
- numero "2" che sta per le porte della vettura, appunto due essendo una coupè con baule
- 24v che spiega la testata del 6 cilindri in versione 4 valvole per cilindro, mentre in origine era un 3 valvole per cilindro.
MODELLO UNICO
La "2.24v" non ha versioni diverse a se stessa. A differenza della sua gemella più diplomatica, ovvero con carrozzeria berlina a 4 porte, che si differenzia in tre versioni per tre motorizzazioni, la coupè "2.00" esiste solo, a partire dal 1993, in questa versione 24 valvole.
Non è una stranezza, visto che la casa Maserati nella sua storia, così come avviene oggi, non ha mai fatto dei suoi modelli variazioni eccessive di allestimenti.
Spesso, infatti, nascevano pezzi unici che subivano lungo il loro ciclo di vita commerciale affinamenti sull'apparato tecnico, ovvero sospensioni, telaio, motori.
La "2.24v" come abbiamo sopra menzionato è l'ultima vera Biturbo. E' una versione matura tecnicamente e stilisticamente all'avanguardia, ma ha pagato una fama di inaffidabilità della sua progenitrice che ne ha intaccato fortemente la reputazione.
Infatti il processo costruttivo e di assemblaggio delle prime Biturbo era lacunoso così da debilitare un progetto tecnico e commerciale di elevato spessore.