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Ultima modifica: Martedì 16 aprile 2013

 

LANCIA Delta 4porte

 

disegno1  vistasopra


Nel DNA delle LANCIA scorre sangue blu sin dalla sua nascita, dove eleganza, discrezione e prestigio dominano su tutto. Quando una persona pensa ad un auto elegante e d'immagine, abbina in prima istanza, la berlina classica a tre volumi a questi concetti. LANCIA ha sempre annoverato tra le sue file berline ammiraglie e medie. Ora, con la nuova Thema, il settore delle tre volumi di alto lignaggio,è coperto. Certamente però passare dalle bella Delta ( che si piazza a cavallo tra i segmenti C e D ) e la Thema, vi è un solco profondo. Perché dunque non fare quanto già avvenne in passato con la prima delle Delta? Dalla leggendaria due volumi di Giugiaro del 1979, nasceva a circa due anni di distanza come una sua costola, la versione classica a tre volumi, denominata “Prisma”.

Un buon successo arrise alla elegante e raffinata berlina che con i suoi 418cm di lunghezza si presentava armoniosa, accurata ed anche grintosa. Un investimento industriale non eccessivo, visto le diverse parti in comune con la “Delta” di origine, dagli interni, al giro porta, ai parafanghi. Cambiava il muso, ma non il paraurti, ed ovviamente il volume posteriore aggiuntivo. Eccellente fu il raccordo tra il montante posteriore ed il baule, corto e robusto. Meccanica identica.

Lo stesso sarebbe auspicabile nei confronti dell'attuale Lancia Delta, bellissima, elegante ed aggressiva, ma nonostante i suoi 4,5 metri abbondanti, gli manca la caratura di prestigio che solo una tre volumi può conferire. Abbiamo immaginato un terzo volume non troppo lungo che partisse dal passa ruota posteriore, per racchiudersi un poco in stile “Thesis”. Sulla fiancata, nessuna terza luce, ma come avveniva sul duo “Prisma-Delta” una presa d'aria sul terzo montante, che oltre ad alleggerire visivamente l'insieme, conferisce un tocco di grinta supllementare. Una lunghezza totale poco sotto i 470 cm, sulla falsariga della cugina sportiva Alfa 159, praticamente una “Lancia k”. Se si pensa che tra francesi e tedesche una berlina del segmento D, si aggira, oggi, sui 480cm, una Delta prismata, non avrebbe avuto senso di esistere? Stessi collaudati motori, a partire dal 1.4 Multiair da 140cv, capace di portare a spasso con buona verve una bella berlina classica.

 

ALFA Giulia 4porte

 

 

pr1 di Alessandro Masera "facebook.com/almasera"


Nella simpatica, giocosa e fantasiosa rubrica dei progetti, è entrato a far parte con nostro estremo piacere un talento non comune, il cui nome è Alessandro Masera. Giovane designer con una predilezione verso il cuore pulsante di Arese, ha doti notevoli in campo grafico e di idee. Riesce a tramutare visivamente alla perfezione per il piacere di tutti la propria fantasia. Nel suo catalogo presente sulla pagina “facebook.com/almasera” noi siamo stati rapiti da due sue creature del “Biscione”. Una berlina media ed una spider, che nonostante formule estetiche in antitesi tra loro, profumano entrambe, del Rosso Alfa nel più puro ardore del termine.

 

Dell’erede della bella berlina 159, si è parlato molto, e si è letto ancor di più, tra dichiarazioni ufficiali e indiscrezioni. L’attuale media è sul mercato da oramai 7 anni e se anche esteticamente possiede la sua classica eleganza sportiva, le regole del mercato sono impietose e la concorrenza sempre più agguerrita e tecnicamente all’avanguardia. Questa proposta di Masera è affascinante nonché concreta. In Itautoweb, consideriamo non solo la qualità espositiva dell’idea, ma anche la sua fattibilità stessa. La “Giulia”, così denominata da Masera, come sviluppo tre volumi della media compatta “Giulietta”, prende vita da una logica evoluzione dell’attuale 159 miscelandone i tratti spigolosi e grintosi, con quelli più morbidi e possenti della “Giulietta”. Slanciata e muscolosa ancor più della attuale berlina media, appare più vicina ad una ammiraglia come la 166 per la sua immagine forte ed importante. Spalle larghe per gomme adeguate che riempono la carrozzeria, perché sotto le spoglie di una tre volumi  si cela una vera Alfa Romeo. Come si evince dal muso aggressivo e dai fanali che sembrano gli occhi accigliati di un felino. Indovinata la scelta di velare la maniglia posteriore sul montante per rendere ancora più grintosa e da coupè la fiancata. D’altra parte, dalla berlina degli anni novanta “156”, questa scelta estetica/funzionale è divenuta quasi un marchio di fabbrica della casa milanese, in seguito ripresa da altri costruttori. Ovviamente merita il meglio questa berlina “Giulia” di Masera. Motori che potrebbero partire dal piccolo ma poderoso 1.4 Multiair Turbo 170cv, con una velocità prossima ai 210 Km/h ed uno scatto sullo 0-100 Km/h sui 8,5 secondi. Immancabile il 1.8 TBi con potenza disponibile su due livelli 200 e 240cv. Il primo sarebbe in grado di raggiungere i 220Km/h  ed uno 0-100 Km/h in 7,5 secondi, mentre il più potente i 240Km/h con lo 0-100 Km/h in 7,0 secondi netti. Immancabile il ritorno di un 6 cilindri sotto il cofano di una Alfa Romeo. Nulla di meglio di “alfizzare” il poderoso “Pentastar” americano. Quindi una versione GTA con il 3.6 V6 24v con circa 300cv ed una velocità massima sui 255Km/h ed uno scatto sullo 0-100Km/h sui 5,8 secondi. Sul fronte dell’alimentazione a gasolio ed essendo una berlina che potrebbe fare gola a diverse flotte aziendali, immancabili i moderni e puliti Jtdm-2 con il 2.0 da 140cv da fare da apripista capace a nostro avviso di toccare i 200Km/h e coprire il classico 0-100Km/h in 9,8 secondi. Una dignitosa e brillante versione di accesso alla bella “Giulia”. Lo step successivo sarebbe il 2.0 Jtdm-2 da 170cv capace di prestazioni più grintose con i 215Km/h di velocità , e lo stesso scatto coperto in appena 8,5 secondi. Perché non una versione Quadrifoglio Verde diesel con il poderoso e vellutato 6 cilindri montato attualmente sull’ammiraglia Thema e di provenienza italiana? Con i giusti accorgimenti per renderlo un poco più cattivo e più consono ad una berlina sportiva con circa 245cv farebbe volare la “Giulia” di Masera intorno ai 245Km/h per uno spunto sullo 0-100Km/h sui 6,8 secondi.

 

Alfa Duetto  

 

pr2 di Alessandro Masera "facebook.com/almasera"


Immancabile nel listino della casa di Arese di una scoperta a due posti secchi, tutta grinta, agilità e fascino. Masera è riuscito a donarci una perla di nuovo “Duetto” di questo decennio. Gli ingredienti sono stati la Spider nata dalla Brera, e la Giulietta, condite con una spolverata di 8C Spider. Lungo cofano anteriore con muso possente ma dolce. La fanaleria anteriore pare nascere dall’arco teso che corre per tutta la fiancata e va a terminare sulla fanaleria posteriore. Classicheggiante ed armoniosa la robusta cornice del parabrezza in acciaio. Non è solo la qualità di stesura grafica che colpisce in questa proposta di Masera, ma anche la sua idea efficace, originale a ricca di suggestioni moderne e classiche del Cuore Sportivo. Quanti di voi nel vederla in questa immagine, vorrebbero vederla anche su strada e venduta nei saloni? Siamo certi che con il giusto prezzo e le adeguate soluzioni tecniche ( a partire dalla leggerezza, vera tara degli ultimi modelli Alfa Romeo ), sarebbe un successo assicurato nel tempo. Lunga non più di 430cm e alta massimo sui 135cm con un peso che si aggira sui 1200-1300 Kg, sarebbe perfetta anche con il 1.4 Turbo Multiair da 140cv che la porterebbe ad una velocità dei 205 Km/h con uno spunto sullo 0-100Km/h sui 8,8 secondi. Una versione di accesso molto brillante ma anche concorrenziale sotto il punto di vista economico. Tenendo conto che una Giulietta 1.4 Turbo Multiair Distinctive è sotto i 25.000 euro, anche questa ipotesi di Duetto 1.4 Tb Multiair 140cv potrebbe essere sui 24-25.000 euro. Ovviamente presente anche la versione da 170cv del medesimo propulsore capace, a nostro avviso, di superare i 220Km/h e di raggiungere i 100Km/h con partenza da fermi in appena 7,5 secondi. Anche il 1.8 Tbi da circa 220cv sarebbe perfetto per una versione velocissima, ma non estrema, dato che storicamente le scoperte Alfa Romeo, sono da godersi anche in tranquillità su di un lungo mare. Qui però i 250Km/h sarebbero il minimo e forte dei suoi 220cv ed una giusta leggerezza, capace di un 0-100Km/h in appena 6,2 secondi.

Chi non vorrebbe le Alfa disegnate da Masera?

 

 

 

 

Abarth A112

 

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di Daniele Serio "www.facebook.com/pages/Serio-Car-Design"


L’amore e le doti di design di Daniele Serio, hanno portato alla luce questo gioiellino che noi di “Itautoweb”, troviamo stuzzicante sotto ogni aspetto. Dal punto di vista grafico, l’esecuzione è notevole, con le giuste proporzioni e la scelta azzeccata delle tonalità cromatiche. Una rilettura in chiave moderna dei tratti distintivi di quell’icona di sportività elegante cittadina che fu la sbarazzina A122 marchiata dallo “Scorpione”.  Affascinante il frontale dove emergono i due proiettori circolari dai quali nascono i due parafanghi curvolinei come sull’antenata.  Ovviamente immancabile il cofano in tinta nera, che termina brillantemente su un listello cromato che collega all'apertura di raffredamento. Intelligente richiamo storico sui montanti posteriori, dove trovano alloggio due prese d'aria nere. Spettacolare sarebbe l’adozione del nuovissimo due cilindri TwinAir sovralimentato, nella sua configurazione più spinta da oltre 100cv. Con una velocità prossima ai 190Km/h ed uno scatto sullo 0-100Km/h intorno ai 9,7 secondi sarebbe una sportiva divertente che non andrebbe ad intaccare la regina delle Abarth, ovvero la 500. Perché se su questa A112 scorre il sangue dello “Scorpione”, è pur vero che dall’Autobianchi ne riprende il DNA, quindi eleganza e comfort non devono comunque mancare. Sportività, senza brutalità. Sarebbe interessante anche una versione a trazione integrale, soluzione facilmente adottabile vista la nuovissima Panda 4x4. Una "A112 Abarth 0.9 T.Air turbo Integrale" farebbe faville, specie se ricordiamo che la sua progenitrice è stata una gloriosa protagonista nel mondo dei rally tra gli anni settanta e l'inizio degli anni ottanta.

 

 

Alfa Giulia

 

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di Davide Dessi


 

Davide Dessi, al secondo anno di ingegneria meccanica presso la facoltà degli studi nella bella Cagliari, coltiva la sua passione per il mondo delle automobili, in particolar modo la branca dell’Automotive Design. Pieno di passione e giustamente di ambizione non possiamo che incoraggiarlo e regalargli uno piccola vetrina presso la nostra testata.

In questo lavoro, si è cimentato sulla nuova berlina medio alta che dovrà a breve sostituire l’attuale grintosissima Alfa 159. In merito a quella che da più parti viene chiamata “Giulia”, il nostro lettore designer ha valutato le diverse proposte comparse sulle riviste e su internet. Giustamente come Dessi stesso ci comunica, ha creato una berlina prendendo spunto dalle ultime creature del “Biscione” come la Mito, la Giulietta e la 4C. Il nostro parere è che l’esecuzione grafica è molto buona con l’effetto luce che mette in risalto le muscolature della berlina. L’idea in sé ci convince molto sull’anteriore e qualcosa meno sul posteriore. Cofano lungo e muso da vera Alfa Romeo, con tutti gli stilemi del caso sono entusiasmanti e incarnano in pieno il mitico “Cuore Sportivo” di Arese. Il taglio del baule con il raccordo dell’abitacolo a nostro avviso è troppo dolce e ricorda come idea concettuale le Opel Insigna e alcune soluzioni asiatiche. Le berline Alfa Romeo hanno rispetto alle pur valide concorrenti sempre avuto un accentuato carattere forte dove il baule rappresenta un elemento specifico piuttosto imponente. Spalle larghe e sedere alto, a discapito di una corretta visibilità dal lunotto, ma una granitica presenza che rispecchia una forza e potenza non comuni. Complessivamente questa interpretazione della nuova 159 non ci dispiace affatto e diversi spunti sono interessanti. Giulia? Ti stiamo aspettando !!!

Grazie Davide, alla prossima e buoni studi.

 

 

Fiat 128 Coupé  

 

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di Daniele Serio


 

Fiat, storicamente oltre alle piccole utilitarie, ha sempre avuto nel suo DNA, la brillantezza e la simpatia di vetture divertenti e alla portata di un vasto pubblico. Numerose sono state le sue piccole e medie coupè. Dopo una lunga pausa ecco riaccendersi la passione a metà degli anni novanta con la tagliente “Coupé” firmata da Pininfarina. Uscita di scena nei primissimi mesi del 2001, non ha avuto nessuna erede. Son trascorsi quasi dodici anni e probabilmente il nostro amico Daniele Serio lo sa bene. Ha voluto esprimere la sua creatività in questa idea originale e ben realizzata. Prendendo spunto dalla compatta e muscolosa 128 Sport degli anni settanta l’ha plasmata con gli occhi del nuovo millennio mantenendone i tratti dominanti. Colpisce. immediatamente la perfetta scelta cromatica, visto il classico blu pastello in auge ai tempi. Su tutto emergono i muscolosi fianchi alti sopra le ruote posteriori che stringono la luce posteriore. Perfetta anche la scelta dei proiettori del retro, che come la sua antenata, si sviluppano verticalmente e sono posizionati agli estremi della larghezza del baule. Ai tempi la 128 Sport Coupè era lunga meno di 390cm. Oggi questa moderna interpretazione potrebbe basarsi perfettamente sulla piattaforma della Giulietta che modificata sta donando i natali a diversi modelli in tutto il Mondo. Non lontana dallo spirito di allora, dovrebbe essere gratificante alla guida e attraente per l’occhio, ma soprattutto leggera per il portafoglio. Lunga attorno ai 410cm potrebbe adottare i 1.4 a benzina sovralimentati ed il 1.3 Mjet diesel, ma con un prezzo ben al di sotto dei 20.000 euro, non ci starebbe male il pregevole bicilindrico 900cc. TwinAir nella sua forma più grintosa da 105cv, sufficienti a nostro avviso per spingerla ad una velocità massima prossima ai 190Km/h con uno scatto da ferma di poco sopra i 10 secondi, mantenendo consumi da utilitaria.

 

 

Lancia Astura  

 

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di Cristiano Zanot


 

Coinvolgente interpretazione di una Gran Turismo firmata Lancia, da parte del giovane studente ( al terzo anni di Trasportation Design a Torino ), Cristiano Zanot. Qui riportiamo direttamente le sue parole di presentazione si se stesso e dell’interessante progetto: “Appassionato da sempre di auto, specialmente italiane ed inglesi, ho una particolare ammirazione per il marchio Lancia e per i suoi valori che l'hanno sempre contraddistinto: innovazione, eleganza, molto spesso anche sportività. Per questo mi sto cimentando con un progettino esterno al corso di studi, che cerchi di riprendere un concetto di auto di cui l'Italia è stata da sempre maestra: le fuoriserie. Ipotizzando una classica meccanica motore anteriore trazione posteriore, ho effettuato una ricerca di stile reinterpretando in maniera moderna i classici stilemi Lancia per una berlinetta 2 posti. Le superfici, molto tese, sono scandite da pochi forti teorici, cercando di raggiungere la pulizia stilistica che caratterizza da sempre le auto italiane. I principali elementi del frontale sono disposti al di sotto di un'unica linea (come nella Fulvia coupè), la calandra è a sviluppo orizzontale, in continuità con i fari, in modo da dare sportività e allargare visivamente l'auto. Al di sotto, due prese d'aria per la ventilazione freni, dalla forma ' ad ala ' (ripresa dai paraurti dell'Aurelia B24 I serie), danno un tocco di aggressività. La fiancata è scandita da due forti teorici che sfumano prima di unirsi in un ideale punto di fuga,alla ricerca della tensione della Stratos Zero, o reinterpretando in un certo senso i monumentali parafanghi di una Astura stabilimenti Farina. Il tetto a contrasto contribuisce a dare eleganza ma allo stesso tempo sportività, abbassando visivamente la vettura. Il posteriore è in via di definizione”. Non solo la qualità della vettura ci pare notevole, collegandosi, a nostro avviso anche all’attuale bella Lancia Delta, rileggendone il montante “C” in chiave più sportiva, ma anche la qualità grafica è di indubbio impatto estetico. Complimenti! Oltre tutto, un accurato studio storico sul marchio a portato il nostro designer ad esaltarne i suoi valori, rileggendo con gli occhi di oggi, dettagli importanti delle origini.

 

 

 

 

 

 

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PROPOSTE

 

Lancia Delta 4porte

 

Alfa Giulia 4porte

 

Alfa Duetto

 

Abarth A112 2013

 

Alfa Giulia 4porte

 

Fiat 128 Coupé

 

Lancia Astura

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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